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Registrazione contratto comodato d’uso gratuito: quando è obbligatoria e come si fa

Registrazione contratto comodato d’uso gratuito: scopri quando è necessaria, cosa prevede la normativa, come si effettua e quali documenti servono.

Cosa scoprirai in questo articolo

Cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito

Il comodato è il contratto con cui una parte (comodante) consegna gratuitamente a un’altra (comodatario) un bene immobile affinché ne faccia uso per un periodo definito, con l’obbligo di restituirlo. Il contratto deve specificare: l’identità delle parti, l’immobile oggetto del comodato, la durata e le condizioni d’uso, eventuali spese a carico del comodatario. È valido anche se stipulato verbalmente, ma la forma scritta è consigliata per tutelare legalmente entrambi.

Quando è obbligatoria la registrazione

La registrazione del contratto è obbligatoria quando: la durata del comodato è superiore a 30 giorni complessivi all’anno, il contratto è redatto in forma scritta, è necessario produrre il contratto per accedere ad agevolazioni fiscali o bonus, viene richiesto dalle autorità fiscali o da enti pubblici. Inoltre, è richiesta per beneficiare di riduzioni IMU da parte del proprietario, nei casi previsti dalla legge.

Come redigere correttamente il contratto

Il contratto deve essere chiaro, completo e contenere almeno: dati anagrafici e codici fiscali di comodante e comodatario, indirizzo e dati catastali dell’immobile, durata del contratto, dichiarazione che l’uso è concesso a titolo gratuito, obbligo di restituzione del bene, firma di entrambe le parti. Può essere redatto in forma libera o su un modello standard, ma deve essere firmato e datato.

Documenti richiesti per la registrazione

Per registrare il contratto servono: il contratto originale firmato, copia dei documenti di identità delle parti, codici fiscali, dati catastali dell’immobile, modello 69 (per la registrazione cartacea), eventuale modello RLI (per registrazione telematica). Tutta la documentazione deve essere completa e coerente.

Costi da sostenere per la registrazione

Il contratto è esente da imposta di registro sul canone, ma prevede: imposta di registro fissa di 200 euro, imposta di bollo pari a 16 euro ogni 100 righe del contratto o ogni 4 facciate. Il versamento avviene tramite modello F24, codice tributo 109T.

Come registrare il contratto: online o in sede

Puoi registrarlo: presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, consegnando tutta la documentazione e le ricevute; online, tramite il portale dell’Agenzia, se sei abilitato a Entratel o Fisconline; tramite un intermediario abilitato, come un consulente fiscale, un CAF o un’agenzia pratiche. La registrazione produce una ricevuta con numero di protocollo, da conservare insieme al contratto.

FAQ

Quando è obbligatorio registrare un comodato? Quando dura più di 30 giorni e/o è redatto in forma scritta.

Il comodato tra parenti deve essere registrato? Sì, se serve per ottenere agevolazioni fiscali o se supera i 30 giorni.

Quanto costa registrare un comodato gratuito? 200 euro di imposta di registro più eventuale bollo.

Posso registrare il contratto online? Sì, se hai le credenziali per l’Agenzia delle Entrate o tramite un intermediario.

Conclusione

La registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito è spesso trascurata, ma è un adempimento importante per rendere l’accordo valido e fiscalmente riconosciuto. È utile in caso di controlli, per beneficiare di agevolazioni e per tutelare il rapporto tra le parti. Se vuoi avere informazioni o chiarimenti su come registrare correttamente il tuo contratto di comodato, contattaci: siamo a disposizione per assisterti con precisione e rapidità.